Lui sa cosa si prova retrocedere in B, lo sa, anche perchè, lui c’era. C’era quando il Cagliari di M’Boma, Oliveira, Zebina ed O’Neill scendeva in B, nonostante avesse centrato le semifinali di Coppa Italia.
C’era quando la squadra annaspava nella serie cadetta sotto la guida di Bellotto, Materazzi, Sala ecc., c’era quando arrivò dall’Inghilterra quel ragazzo con la maglia numero 10 e la Sardegna tornò a sognare, i rossoblù tornarono a vincere e la Sardegna tornò in A.
C’era in questi undici anni, quando niente e nessuno riuscì mai a rispedire i sardi all’inferno, quando non c’era squadra che tenesse, la salvezza veniva conquistata sempre, coi denti, col sudore e col sangue; “Mai potremmo cancellare quei ricordi caro Daniele, mai dimenticheremmo la corsa verso tuo figlio dopo il gol all’ultimo minuto contro il Torino …… sì, abbiamo pianto anche noi quel giorno e la tua felicità e l’amore di padre l’abbiamo vissuta insieme” .
E c’è oggi. Quando il Cagliari sta vivendo la pagina più nera della sua storia recente, la discesa in serie B.
E allora carissimo capitano, ti capiamo. Capiamo quelle lacrime spontanee versate in panchina, capiamo la tua tristezza e la tua rabbia, ed oggi più di ogni altro giorno forse capiamo tutto l’amore che hai sempre provato verso questi colori, anche quando non riuscivi a dimostrarlo.
Di lui ci rimarranno tanti momenti di gioia, le sue esultanze ed il suo sorriso. Ma rimarranno soprattutto queste lacrime, vere, sincere, più di ogni parola, più di ogni tackle, più di ogni gol …. più di ogni salvezza.
GRAZIE DANIELE !!!!!
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