In Italia le vaccinazioni obbligatorie sono 10, mentre altre sono volontarie, per quanto previste dal Piano nazionale per la prevenzione vaccinale e caldamente raccomandate dal Ministero della salute.
la nuova legge sui vaccini approvata definitivamente nell’estate 2017, si pone l’obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha innalzato a 10 i vaccini obbligatori (mentre prima erano solo 4). Si tratta di:
- anti-poliomelitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella.
Rimangono fuori dall’obbligo, ma eseguibili volontariamente, altre vaccinazioni comunque molto importanti per l’età pediatrica, e cioè:
- anti-pneumococcica;
- anti-meningococcica C (in forma monovalente, o tetravalente ACWY);
- anti-meningococcica B;
- anti-rotavirus;
- anti-HPV.
Tutte queste vaccinazioni sono offerte in modo attivo e gratuito dai servizi vaccinali e sono caldamente raccomandate.
In molti casi, questi vaccini sono disponibili in forma combinata: vengono cioè somministrati al bambino, con un’unica iniezione, più antigeni contemporaneamente, contro diverse malattie. Un sistema che riduce il disagio della puntura e incrementa l’efficacia della risposta immunitaria stessa. Le più comuni formulazioni combinate sono:
- esavalente (difterite-tetano-pertosse-epatite B-poliomielite-Haemophilus influenzae di tipo B);
- trivalente DTPa (difterite-tetano-pertosse);
- quadrivalente DTpaIPV (difterite-tetano-pertosse-polio);
- trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia);
- quadrivalente MPRV (morbillo-parotite-rosolia-varicella);
- meningococco quadrivalente (A-C-W-Y).
In caso sia già stata fatta una delle malattie per le quali è prevista vaccinazione obbligatoria, la nuova legge sui vaccini precisa la possibilità di richiedere vaccini in formulazione monocomponente o combinata, ma priva dell’antigene in questione. Va precisato però che non è detto che questi vaccini siano disponibili – al momento, per esempio, non sono autorizzati in Italia vaccini monocomponenti contro difterite, pertosse, morbillo, rosolia e parotite – e che le Regioni li abbiano effettivamente acquistati (in genere costano di più).
Che cosa succede se un genitore non vaccina il proprio figlio?
Per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni, la mancata esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie comporta il pagamento di una multa da 100 a 500 euro. Tra 0 e 6 anni, inoltre, c’è il divieto di ingresso in asili nido e scuole d’infanzia.
Per bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo (primarie, secondarie e primi due anni delle superiori) non è invece previsto il divieto di accesso a scuola.
I bimbi che frequentano le scuole dell’obbligo e non possono essere vaccinati per documentati motivi di salute verranno inseriti in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.
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