Sono stati aggiornati dall’Inps gli importi delle prestazioni di invalidità civile per il 2021.
L’assegno mensile di invalidità (invalidi parziali), l’indennità di frequenza e la pensione di inabilità civile valgono 287,09€ al mese contro i 286,81 euro erogati nel 2020.
Tali nuovi importi sono stati comunicati ufficialmente dall’Inps con la Circolare numero 148/2020 che, come di consueto, adegua le prestazioni pensionistiche ed assistenziali all’andamento dell’inflazione. Quest’anno il tasso ISTAT è risultato pari a zero ma gli importi crescono leggermente per recuperare la differenza rispetto al tasso applicato provvisoriamente dal 1° gennaio 2020 (0,4% contro lo 0,5% definitivo).
Sono stati aggiornati anche i limiti di reddito. Infatti, per l’assegno mensile di invalidità e per l’indennità di frequenza non bisogna superare i 4.931,29 euro, mentre resta più alto il reddito per la pensione di inabilità civile pari a 16.982,49 € annui. Ai fini della concessione di tali prestazioni occorre guardare solo al reddito del beneficiario della prestazione, con esclusione di quelli percepiti dagli altri componenti del nucleo familiare come il coniuge (ai sensi di quanto stabilito recentemente dall’articolo 10, comma 5 del Dl 76/2013). Inoltre, a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020 gli invalidi totali, i sordomuti titolari di pensione speciale e i ciechi assoluti possono ottenere il cd. incremento al milione sin dal compimento dei 18 anni (dai 70 anni per gli invalidi civili parziali e per i ciechi parziali) grazie al quale è possibile raggiungere un massimo di 652,02 euro al mese. Va però specificato che l’ottenimento di questa maggiorazione è più arduo dato che il titolare della prestazione di invalidità deve rispettare determinati requisiti reddituali che tengono in considerazione anche il reddito coniugale.
Da segnalare che nel 2021 l’assegno sociale sostitutivo o derivante dall’invalidità civile per gli invalidi parziali o totali potrà essere concesso a 67 anni: l’importo base è pari a 374,85 euro al mese a condizione che l’interessato rispetti i livelli di reddito personale previsti per il conseguimento delle prestazioni di invalidità civile. Alla cifra si può aggiungere la maggiorazione di € 85,43 prevista dall’articolo 67 legge 448/1998 e dall’articolo 52 della legge 488/1999 (a condizione che il titolare rispetti particolari requisiti di reddito personale e coniugale).
L’indennità di comunicazione nel 2021 raggiunge i 258,82 euro al mese (a prescindere dal reddito del beneficiario), mentre l’importo della pensione speciale è pari a 287,09 euro al mese a condizione che il reddito annuo personale non superi i 16.982,49 euro. La pensione per i ciechi assoluti tocca nel 2021 i 310,48 euro al mese, mentre quella per i ventesimisti (o assoluti ricoverati) viene erogata nella misura di 287,09 euro al mese, per entrambe il reddito annuo personale non deve superare i 16.982,49 euro. Leggermente inferiori le prestazioni per gli ipovedenti gravi: 213,08 euro al mese a patto che il reddito personale non sia superiore a 8.164,73€.
Aumentano anche le indennità relative alla condizione non autosufficienza degli invalidi. In particolare, l’indennità di accompagnamento per gli invalidi totali arriva a 522,10 euro al mese, mentre l’omologa e sostitutiva indennità prevista per i ciechi assoluti è di 938,35 euro al mese. L’indennità speciale per i ciechi parziali (ex art. 3, ln 508/1988) ammonta invece a 213,79 euro al mese. Queste prestazioni spettano indipendentemente dal reddito del beneficiario o del suo nucleo familiare.
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