Carissimi lettori del Blog,
in questo momento molto triste per il pericolo della guerra, preferisco non entrare nel merito (lo fanno già i media e i social) anche perchè non mi ritengo abbastanza preparato ad affrontare simili argomenti ma mi auguro solo una parola: PACE.
Mentre in tutta Italia continua il lavoro per garantire accoglienza e aiuto ai profughi dall’Ucraina, diventa importante il ruolo della sanità nazionale e regionale per garantire alle persone in fuga dall’Ucraina e in arrivo in Italia, la migliore accoglienza e assistenza possibile senza dimenticare chi nel Paese in guerra rimane.
Pertanto le Aziende sanitarie daranno a breve le prime indicazioni per assicurare soccorso ai profughi, che saranno presi in assistenza dal Servizio sanitario regionale. Ciò vale, naturalmente, non solo per i minori come già normalmente avviene, ma per tutti.
Cosa dice la normativa
Dal punto di vista operativo, le Asl rilasceranno loro il codice Stp (Straniero temporaneamente presente), che garantisce appunto la presa in carico temporanea.
Con un riguardo maggiore per le persone indigenti, che – con autodichiarazione del proprio stato di indigenza – saranno anche esonerate dal ticket, in analogia con quanto avviene per i cittadini italiani, per quanto concerne: prestazioni sanitarie di primo livello, urgenze, stato di gravidanza, patologie esenti o soggetti esenti per età o in quanto affetti da gravi stati invalidanti.
Gli indigenti che non rientrano in queste categorie, con l’Stp pagheranno il ticket alle stesse condizioni dei cittadini italiani e non a quelle normalmente applicate ai cittadini Extra Ue.
Per quanto riguarda il Covid, sempre con l’obiettivo di assicurare la massima tutela della salute a persone in fuga da un Paese in guerra, i Dipartimenti di Sanità Pubblica – in attesa di specifiche indicazioni del ministero della Salute – prenderanno in carico i profughi per sottoporli a screening per l’infezione da virus SARS-Cov-2: sarà quindi effettuato un test antigenico o molecolare con tampone nasofaringeo, indipendentemente dallo stato vaccinale.
Le persone risultate positive e i relativi contatti saranno naturalmente assistite e gestite secondo i protocolli vigenti. I Dipartimenti dovranno inoltre verificare lo stato vaccinale e offrire la vaccinazione alla popolazione ucraina in arrivo, provvedendo al completamento di cicli risultati incompleti, anche ai fini del rilascio della certificazione verde Covid-19.
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