Ad individuare l’alunno come persona portatrice di handicap vi provvede il medico specialista su segnalazione dei servizi di base, del capo d’istituto o dell’esperto dell’età evolutiva in servizio presso l’Asl.
Invece, l’accertamento delle difficoltà di apprendimento spetta alle Asl per mezzo di un equipe composta da un medico specialista nella patologia segnalata, da uno specialista in neuropsichiatria infantile, da un terapista della riabilitazione e da operatori sociali in servizio presso la Asl o in regime di convenzione con la stessa.
Diagnosi funzionale
Nel momento in cui si accede alla struttura sanitaria per l’individuazione el’accertamento dello stato di handicap dell’alunno si procede ad una diagnosi funzionale. Per diagnosi funzionale s’intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell’alunno. La diagnosi funzionale è il risultato dell’acquisizione di elementi clinici e psico-sociali. I primi derivano dalla visita medica dell’alunno e dalla documentazione medica preesistente esibita. I secondi si acquisiscono attraverso specifica relazione in cui siano ricompresi i dati anagrafici della persona e i dati relativi alle caratteristiche del nucleo familiare.
La diagnosi funzionale si articola nei seguenti accertamenti:
– anamnesi fisiologica e patologica del soggetto con particolare riferimento alla nascita e alle fasi successive di sviluppo, alle vaccinazioni effettuate, alle malattie riferite, agli eventuali periodi di ricoveri ospedalieri, ai programmi terapeutici in atto, ecc;
– diagnosi clinica redatta dallo specialista nella patologia segnalata.
Dato che la diagnosi funzionale è finalizzata al recupero del minore portatore di handicap, deve tener conto in particolare delle potenzialità dello stesso dal punto di vista cognitivo, affettivo, linguistico, sensoriale, motorio, neuropsicologico e dell’autonomia personale e sociale.
Leave a Reply