L’assistenza protesica fornisce a chi ne ha bisogno:
- protesi, gli apparecchi che sostituiscono parti del corpo mancanti o non funzionanti (arti o anche artificiali, denti, protesi agli occhi o alle orecchie ecc);
- ortesi, cioè le macchine che, applicate al corpo,suppliscono ad una funzione mancante (corsetti, busti, collari ecc);
- ausili tecnici (letti ortopedici,cuscini e materassi anti-decubito,bendaggi, cateteri esacche,pannoloni,traverse per il letto ecc).
In particolare, possono usufruire di questo tipo di assistenza:
- le persone invalide, i non vedenti, i sordomuti;
- gli invalidi civili, di guerra e per servizio;
- gli invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa superiore al 33%;
- le persone con cateteri (gli entero-urostomizzati), o con altri strumenti che sostituiscono le funzioni della laringe (laringectomizzati) o della trachea (tracheotomizzati);
- minori di anni 18, quando necessitino di interventi di prevenzione, cura e riabilitazione di una invalidità permanente;
- le persone amputate di un arto;
- le donne che hanno avuto asportato uno o entrambi i seni o la ghiandola mammaria (mastectomia);
- le persone che hanno subito interventi demolitori sull’occhio;
- le persone ricoverate che hanno necessità e urgenza di una protesi, di un’ortesi o di un ausilio;
- le persone affette da malattie rare, secondo il Decreto Ministeriale 18 maggio 2001.
L’assistenza protesica deve essere chiesta alla Asl di residenza dal medico specialista. La Asl valuta la richiesta e rilascia l’autorizzazione entro venti giorni. Oltre questo termine, l’autorizzazione s’intende concessa. L’autorizzazione deve essere rinnovata periodicamente, secondo il tipo di protesi e secondo i regolamenti regionali.
In caso di strumenti prescritti durante un ricovero in un’altra Asl, la richiesta deve essere inoltrata a quella di competenza che deve rispondere entro 5 giorni, oltre il quale l’autorizzazione s’intende concessa.
Leave a Reply